Il gioco: bisogno dell’uomoL’attività ludica non è semplice passatempo, ma un’esigenza fondamentale di tutti gli esseri umani. Di Mariagiovanna Grifi
Il gioco ha una valenza formativa incommensurabile e ci accompagna per tutta la vita, contribuisce allo sviluppo cognitivo, emotivo e relazionale dell’individuo, inoltre stimola il pensiero creativo. Se il gioco motorio è fondamentale per esercitare le abilità fisiche, il gioco simbolico favorisce l’immaginazione e il gioco sociale amplia le capacità relazionali; infine, il gioco con regole insegna ad adattarsi alla società e al rispetto dei ruoli. Dal punto di vista emotivo è emerso anche che, attraverso la finzione, è possibile superare le proprie ansie e paure, secondo l’idea di catarsi che caratterizza ogni forma di fantasia (l’arte in primis). Non è quindi esatto fare una netta distinzione tra giochi educativi e diseducativi, tutto sta nel modo in cui il gioco viene vissuto. Anche i videogame, fortemente criticati da tutti, hanno in realtà una funzione educativa importante (certo, come ogni cosa, deve essere dosata) poiché per giocarci bisogna imparare strategie mentali, abilità logiche, capacità di pianificazione e organizzazione, oltre a sviluppare l’attenzione e la memoria di lavoro; inoltre i videogiochi, contrariamente a quanto si dice, incentivano la socializzazione perché i ragazzi ne parlano di continuo, confrontandosi. Il bisogno di giocare, nei più grandi, trova la sua realizzazione in attività più complesse come ad esempio lo sport. Ma non mancano occasioni anche per gli adulti di giocare sperimentandosi e divertendosi, da soli o in compagnia di altre persone, potenziando così le proprie conoscenze e capacità. |
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